Vivere insieme morire da soli
sabato 4 maggio 2013
A volte si ritorna
Lo so sono poche parole che qualcuno leggendole non capirà ma per me vuol dire tanto.
A presto.
martedì 25 gennaio 2011
Tutto ha una fine
Ma tutto ha una fine e forse dopo lunghi mesi mi sembra di vedere dei segnali minimi di ripresa.
Ne beneficerà anche il mio piccolo blog.
xxx
domenica 14 febbraio 2010
New York - 3 parte













Camminando camminando arrivo al Tribeca sede del festival organizzato da De Niro, a Ground Zero, alla Trinity Church, a Wall Street ed infine davanti al Charging Bull, simbolo del rialzo in borsa, mi metto in posa per una foto ricordo.







Il bello di NYC è il suo essere tante città in una.





Al termine della giornata visita da FAO Schwarz, il regno dei giocattoli. Sono sincera immaginavo fosse IL MONDO DEI GIOCATTOLI, invece non è così, indubbiamente c'è una tale varietà e quantità che lasciano a bocca aperta ma sono soltanto messi in bella mostra sugli scaffali. Tuttavia qualche piccola chicca c'è: la zona piena di caramelle di ogni genere, le giraffe e gli orsi che ti attendono al termine della scala mobile, delle barbie bellissime da collezione e batman costruito con i pezzi della Lego.



Giorno 3 gennaio
La mattina decido di far colazione a Times Square, non potevo immaginare in cosa mi sarei imbattura .... il cartellone di Lost (sono rimasta imbambolata a fissarlo per almeno 5 minuti di orologio) e la locandina di Grey's Anatomy. Mai colazione mi è risultata più gustosa.


Ed infine due parole sul ritorno. Per le note vicende di terroristi e di gente che decide di entrare in ingressi non consentiti per dare un ultimo bacio alle fidanzate il mio volo NewYork-Monaco è rimasto in attesa ben 2 ore sulla pista di decollo perdendo così la coincidenza che mi avrebbe riportato a casa.
Ma l'esperienza non è stata così terribile, come dico io il signor Lufthansa si è preso cura di me con un voucher per il pranzo speso in hotdog bavarese, patatine fritte e birra Paulaner, zona con accesso ad Internet gratuito per 20 min. (scaduti i quali potevi riconnetterti di nuovo) e zona con giornali gratuiti, anche se quasi esclusivamente in tedesco, e bibite gratuite. Come si evince dalla foto postata di seguito. Germania: paese supercivile.
domenica 31 gennaio 2010
New York - 2 parte
Guardo fuori appena sveglia e ..... NEVICA.
Che bello mi dico, l'ultimo giorno dell'anno viene salutato in bellezza. Ma, first of all, devo mettere del cibo nel mio stomaco, ho fame e appena fuori dall'albergo c'è sulla Madison un bel posticino dove poter fare colazione.

Oltre alla varietà di dolciumi quello che mi colpisce maggiormente è che per ciascun prodotto si indicano le calorie.
Una domanda mi sorge spontanea ... ma nonostante ciò come fanno gli americani ad essere così obesi???? e poi dove s'è mai visto un pasticcino con oltre 500 calorie, scusate ma a questo punto preferisco mangiare un bel piatto di spaghetti al pomodoro fresco, mi sazio di più e con un minor apporto di calorie.
Ma bando alle ciance scelgo un muffins da 400 cal. (spero!!!) e un cappuccino piccolo, si fa per dire piccolo ..... saranno almeno 300 gr. di latte, info da non sottovalutare e a breve capirete il perchè.
Decido di incamminarmi, nonostante la bufera di neve, per la Madison direzione Upper East Side e ritrovo per davvero degli angoli che mi ricordano il secondo telefilm preferito dopo LOST, parlo di Sex and the City.




Ma poi mi prende una gran voglia di vedere Central Park piena di neve ed è esattamente come me l'aspettavo, ci sono anche le carrozze trainate dai cavalli, mi incammino fino alla Columbus Circle e poi un pezzo a piedi nel parco.








Vengo tuttavia colta da un senso di nausea, la puzza dei cavalli mi sta prendendo allo stomaco. Mi dico: devo resistere, devo resistere ... a breve mi passerà. Continua a far freddo e a nevicare e così decido di entrare da Tiffany, terzo piano per i monili in argento, gli unici che del resto potrei acquistare, sala enorme, super affollata e addobbata a festa.


E qui avviene il fattaccio, ricordate il cappuccino da 300 gr. e il voltastomaco per la puzza dei cavalli? In due parole mi sento male, sbianco, le gambe mi tremano, mi siedo sperando di riprendermi ma in realtà il peggio deve ancora venire. Vado al sesto piano dove ci sono le toilette e lì do il meglio ... opsssss volevo dire il peggio di me, vomito per ben due volte nella ricerca del bagno che non trovo, fortunatamente lo faccio in un angolo nascosto del palazzo di lusso che è Tiffany sulla 5°strada.
V O L E V O M O R I R E!!!!!!!!!!!!!!
Prontamente sono stata assistita dal personale, pensavo mi volessere uccidere e invece no, sorridenti e gentili.
Rientro in albergo e mi sento una merda, non fisicamente perchè ormai mi ero ripresa ma mi dico che mi devo far perdonare dalla signora Tiffany, qualora ne esistesse una e così decido, devo comprare qualcosa.
Il danno ammonta a un paio di orecchini e ad una collana, finalmente ho la coscienza a posto ma anche la carta di credito più leggera.

E' ormai il primo pomeriggio e decido di incamminarmi per la 5° strada direzione Sud, incrocio la Cattedrale di St. Patrick, guardo le vetrine (nell'ordine Cartier, Armani Store, Tommy Hilfiger, Fendi e chi più ne ha più ne metta), le luci e via via arrivo in prossimità dell'Empire State Building illuminato di bianco, rosso e verde ma soprattutto arrivo da Macy's.




Per chi non lo sapesse per i non americani che si presentano con il passaporto in un ufficio al primo piano ammezzato si distribuisce una card che da diritto ad un ulteriore 15% di sconto, musica per le mie orecchie!!!!
Praticamente ho acquistato magliette e pull di DKNY e Tommy Hilfiger a prezzi stracciati, dai 10 ai 20 euro. Si, si, avete capito proprio bene magliette di un ottimo cotone americano a 10 eurini.
Alle 19 vado via, in fondo è l'ultimo giorno dell'anno e dovrò pur cenare, mi infilo in una steak house e poi rientro in albergo con il taxi.
Ridiscendo alle 22.30 nella speranza di riuscire in qualche modo ad entrare a Times Square, ma in realtà l'ingresso a Times Square è già blindato dalle 18, ma non lo scopro subito.
Me ne rendo conto quando la polizia, subdolamente, ci dice che è aperto un varco sulla 59°, in realtà è un percorso bel definito che come vacche di una mandria ci conduce ad un recinto davanti Central Park dove è stato predisposto un mega-schermo che riporta le immagini di Times Square.
Ci sono rimasta di cacca .... una delusione immensa. Io m'aspettavo di vedere la palla che scende mentre tutti fanno il conto alla rovescia. Non ho pianto per un pò di decenza e anche per l'età, ma c'è mancato davvero poco.
Tuttavia non potevo farmi abbattere, in fondo ero a New York e c'erano i fuochi d'artificio che illuminavano Central Park.