Per chi non è pratico dei treni presi al mattino presto o tardi nel pomeriggio spiegherò quel raro ma famoso fenomeno della transumanza.
Dicasi transumanza la migrazione stagionale delle greggi, usanza quasi del tutto scomparsa al giorno d'oggi (tranne che nei treni). Essa prevede durante la stagione invernale e, al contrario, nel pieno della stagione estiva lo spostamento delle greggi di ovini (anche dette pecore) dalle zone collinari e montane verso i litorali pianeggianti e viceversa: tali spostamenti prendono il nome rispettivamente di monticazione e alpeggio (fonte Wikipedia).

Ora mi rendo conto che paragonare le pecore alle persone può apparire inopportuno ma la transumanza è il fenomeno al quale assisto ogni mattina e pomeriggio.
Puntualmente a 15 minuti dal presunto arrivo in stazione un gregge di persone percorre i corridoi del treno in direzione della motrice, è un flusso umano ininterrotto che non trova pace, sballozzonato a destra e sinistra dai movimenti del treno e che allo scossone più forte ti ritrovi addosso; è un gregge di persone che vive con il patema d'animo del ritardo sul lavoro, dei minuti da recuperare, della metro da non perdere, del sentirsi accomunato in un fenomeno di migrazione.
In più occasioni sono stata una pendolare e lo sono tutt'ora, ma ad oggi non sono stata ancora contagiata e spero di non esserlo mai.