domenica 14 febbraio 2010

New York - 3 parte

Giorno 1 Gennaio
Chi lo fa a Capodanno lo fa tutto l'anno.
Mai detto è stato più azzeccato di così!!! Cosa possono organizzare due amiche che hanno deciso di trascorrere il capodanno a New York per lenire le rispettive pene d'amore????

S H O P P I N G

Destinazione: Woodbury Common Premium Outlets


Ad appena 1 ora di autobus da NYC c'è questo complesso strepitoso, organizzato per settori e talmente grande che in una sola giornata è impossibile da visitare tutto. Così nel tragitto si selezionano, piantina alla mano, i negozi da visitare e si predispone il percorso da seguire al fine di ottimizzare i tempi.
Arriviamo a destinazione alle 9.30, prima dell'orario di apertura e iniziamo a prendere confidenza con i vialetti che d'impatto possono apparire tutti uguali, ma in un batter d'occhio diventiamo padrone del complesso.




Decidiamo di partire con il settore di lusso: Fendi, Chanel, Prada, Gucci, La Perla, Cavalli e Valentino, Armani .. insomma ci sono proprio tutti, esco completamente indenne da questo giro e mi dico che solo se a fine giornata mi rimarrà un numero sufficiente di dollari vi ritornerò (nel mio cuoricino spero di si visto che ho adocchiato una borsa bellissima!!).
Proseguiamo con le visite da Guess, Lacoste, Kipling, DKNY, Tommy Hilfiger, Hugo Boss, Levis, Polo Ralph Lauren, Adidas, Ugg ... ci sono tutti, ma proprio tutti e siamo così fortunate, visto che è tutto all'aperto, che non fa freddo.
Ora è comprensibile perchè all'andata sono partita con una valigia dentro l'altra, ho comprato Levis a 20 euro, magliette a 10 euro, felpe a 15 euro, per dirla tutta mi sono rifatta il guardaroba con pochissimi soldi.

Bel modo di iniziare l'anno.
E a fine giornata ho fatto mia la borsa, modello fuori stagione, di Gucci.
Certe pazzie si fanno a Capodanno o se no quando le fai???


Giorno 2 Gennaio
Visita della città.

Ci incamminiamo a piedi lungo la 5° strada direzione sud, la giornata si preannuncia bella ma ahimè fredda con temperature al di sotto dello zero e un vento fortissimo, ma ciò non ci impedisce di godere appieno delle bellezze che offre la città e del susseguirsi di grattacieli e case leggermente fatiscenti.






Prima tappa da Starbucks. E' necessario fare il pieno di calorie per affrontare una giornata così.
Ma non preoccupatevi la colazione è stata leggera, m'è bastata una volta dare spettacolo.
Ed è con un bicchierone di thè bollente in mano che mi appresto alla visione dell'Empire State Bulding e del Flatiron Building e, la lostiana che è in me, non può esimersi da gridare WALTTTT alla visione dello stesso.



Proseguiamo per downtown e d'improvviso mi ritrovo dinanzi ad una vetrina, il mio sguardo fa fatica a mettere a fuoco ma la fotografa che c'è in me pensa che bello, che forme strane, qui ci vuole uno scatto ..... solo dopo ho inteso. A voi e alla vostra immaginazione offro l'ingresso del Museo del Sesso. Peccato fosse chiuso, una visita d'istruzione l'avrei fatta volentieri.



Ed eccodi poco dopo a Washington Square, chi non ricorda la scena di "Harry ti presento Sally" film del 1989 (oddio 20 anni fa!!!), quando i protagonisti giunti a NY dopo il lungo viaggio si separano per ritrovarsi alcuni anni dopo, divenire amici ed infine innamorati.



Siamo al Greenwich Village famoso per i suoi negozi di scacchi, di vestiti vintage e per quelle casette basse che fa tanto film di Woody Allen. In giro non c'è quasi nessuno, solo turisti, e nyc non appare quella città frenetica di cui tutti parlano.





Camminando camminando arrivo al Tribeca sede del festival organizzato da De Niro, a Ground Zero, alla Trinity Church, a Wall Street ed infine davanti al Charging Bull, simbolo del rialzo in borsa, mi metto in posa per una foto ricordo.








Decido di visitare Chinatown, prima però mi aspetta la visione di uno scoiattolino carinissimo e l'attraversamento della Courthouse, ma quanti film avranno girato da queste parti????



Il bello di NYC è il suo essere tante città in una.
Chinatown rende l'idea di quello che dico, è un quartiere che non ha grattacieli, ci sono venditori di anatre laccate, di gamberetti e mitili essiccati, negozi di abbigliamenti pacchianissimi, chincaglierie ad ogni angolo, banchetti con pesce fresco, verdure e la mia curiosità mi spinge a gettare lo sguardo all'interno di un secchio dove vedo delle rane il cui destino immagino non sarà dei migliori.







Al termine della giornata visita da FAO Schwarz, il regno dei giocattoli. Sono sincera immaginavo fosse IL MONDO DEI GIOCATTOLI, invece non è così, indubbiamente c'è una tale varietà e quantità che lasciano a bocca aperta ma sono soltanto messi in bella mostra sugli scaffali. Tuttavia qualche piccola chicca c'è: la zona piena di caramelle di ogni genere, le giraffe e gli orsi che ti attendono al termine della scala mobile, delle barbie bellissime da collezione e batman costruito con i pezzi della Lego.






Giorno 3 gennaio

La mattina decido di far colazione a Times Square, non potevo immaginare in cosa mi sarei imbattura .... il cartellone di Lost (sono rimasta imbambolata a fissarlo per almeno 5 minuti di orologio) e la locandina di Grey's Anatomy. Mai colazione mi è risultata più gustosa.



Ed infine due parole sul ritorno. Per le note vicende di terroristi e di gente che decide di entrare in ingressi non consentiti per dare un ultimo bacio alle fidanzate il mio volo NewYork-Monaco è rimasto in attesa ben 2 ore sulla pista di decollo perdendo così la coincidenza che mi avrebbe riportato a casa.

Ma l'esperienza non è stata così terribile, come dico io il signor Lufthansa si è preso cura di me con un voucher per il pranzo speso in hotdog bavarese, patatine fritte e birra Paulaner, zona con accesso ad Internet gratuito per 20 min. (scaduti i quali potevi riconnetterti di nuovo) e zona con giornali gratuiti, anche se quasi esclusivamente in tedesco, e bibite gratuite. Come si evince dalla foto postata di seguito. Germania: paese supercivile.

domenica 31 gennaio 2010

New York - 2 parte

Giorno 31 dicembre
Guardo fuori appena sveglia e ..... NEVICA.
Che bello mi dico, l'ultimo giorno dell'anno viene salutato in bellezza. Ma, first of all, devo mettere del cibo nel mio stomaco, ho fame e appena fuori dall'albergo c'è sulla Madison un bel posticino dove poter fare colazione.



Oltre alla varietà di dolciumi quello che mi colpisce maggiormente è che per ciascun prodotto si indicano le calorie.
Una domanda mi sorge spontanea ... ma nonostante ciò come fanno gli americani ad essere così obesi???? e poi dove s'è mai visto un pasticcino con oltre 500 calorie, scusate ma a questo punto preferisco mangiare un bel piatto di spaghetti al pomodoro fresco, mi sazio di più e con un minor apporto di calorie.
Ma bando alle ciance scelgo un muffins da 400 cal. (spero!!!) e un cappuccino piccolo, si fa per dire piccolo ..... saranno almeno 300 gr. di latte, info da non sottovalutare e a breve capirete il perchè.
Decido di incamminarmi, nonostante la bufera di neve, per la Madison direzione Upper East Side e ritrovo per davvero degli angoli che mi ricordano il secondo telefilm preferito dopo LOST, parlo di Sex and the City.








Ma poi mi prende una gran voglia di vedere Central Park piena di neve ed è esattamente come me l'aspettavo, ci sono anche le carrozze trainate dai cavalli, mi incammino fino alla Columbus Circle e poi un pezzo a piedi nel parco.











Vengo tuttavia colta da un senso di nausea, la puzza dei cavalli mi sta prendendo allo stomaco. Mi dico: devo resistere, devo resistere ... a breve mi passerà. Continua a far freddo e a nevicare e così decido di entrare da Tiffany, terzo piano per i monili in argento, gli unici che del resto potrei acquistare, sala enorme, super affollata e addobbata a festa.


E qui avviene il fattaccio, ricordate il cappuccino da 300 gr. e il voltastomaco per la puzza dei cavalli? In due parole mi sento male, sbianco, le gambe mi tremano, mi siedo sperando di riprendermi ma in realtà il peggio deve ancora venire. Vado al sesto piano dove ci sono le toilette e lì do il meglio ... opsssss volevo dire il peggio di me, vomito per ben due volte nella ricerca del bagno che non trovo, fortunatamente lo faccio in un angolo nascosto del palazzo di lusso che è Tiffany sulla 5°strada.

V O L E V O M O R I R E!!!!!!!!!!!!!!

Prontamente sono stata assistita dal personale, pensavo mi volessere uccidere e invece no, sorridenti e gentili.
Rientro in albergo e mi sento una merda, non fisicamente perchè ormai mi ero ripresa ma mi dico che mi devo far perdonare dalla signora Tiffany, qualora ne esistesse una e così decido, devo comprare qualcosa.
Il danno ammonta a un paio di orecchini e ad una collana, finalmente ho la coscienza a posto ma anche la carta di credito più leggera.


E' ormai il primo pomeriggio e decido di incamminarmi per la 5° strada direzione Sud, incrocio la Cattedrale di St. Patrick, guardo le vetrine (nell'ordine Cartier, Armani Store, Tommy Hilfiger, Fendi e chi più ne ha più ne metta), le luci e via via arrivo in prossimità dell'Empire State Building illuminato di bianco, rosso e verde ma soprattutto arrivo da Macy's.






Per chi non lo sapesse per i non americani che si presentano con il passaporto in un ufficio al primo piano ammezzato si distribuisce una card che da diritto ad un ulteriore 15% di sconto, musica per le mie orecchie!!!!
Praticamente ho acquistato magliette e pull di DKNY e Tommy Hilfiger a prezzi stracciati, dai 10 ai 20 euro. Si, si, avete capito proprio bene magliette di un ottimo cotone americano a 10 eurini.
Alle 19 vado via, in fondo è l'ultimo giorno dell'anno e dovrò pur cenare, mi infilo in una steak house e poi rientro in albergo con il taxi.

Ridiscendo alle 22.30 nella speranza di riuscire in qualche modo ad entrare a Times Square, ma in realtà l'ingresso a Times Square è già blindato dalle 18, ma non lo scopro subito.
Me ne rendo conto quando la polizia, subdolamente, ci dice che è aperto un varco sulla 59°, in realtà è un percorso bel definito che come vacche di una mandria ci conduce ad un recinto davanti Central Park dove è stato predisposto un mega-schermo che riporta le immagini di Times Square.
Ci sono rimasta di cacca .... una delusione immensa. Io m'aspettavo di vedere la palla che scende mentre tutti fanno il conto alla rovescia. Non ho pianto per un pò di decenza e anche per l'età, ma c'è mancato davvero poco.
Tuttavia non potevo farmi abbattere, in fondo ero a New York e c'erano i fuochi d'artificio che illuminavano Central Park.